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Martedì 27 giugno, Cambi Casa d’aste presenta l’asta live Old Masters, una straordinaria occasione che coinvolge opere di pittura antica di diverse epoche provenienti da importanti collezioni private

Martedì 27 giugno nella prestigiosa sede genovese di Castello Mackenzie, Cambi Casa d’aste presenta l’esclusiva asta live Old Masters, una straordinaria occasione che coinvolge opere di pittura antica di diverse epoche provenienti da importanti collezioni private. Tra i lotti più interessanti spicca una Natura morta con canestra di frutta e vanitas (stima 140.000 – 180.000 euro) realizzata da un importante artista della prima metà del Seicento conosciuto con il nome di Maestro della natura Morta Acquavella.

Il Prof. Alberto Cottino, specialista in arte barocca e in pittura italiana dal Cinquecento al Settecento, considerato uno dei massimi conoscitori al mondo di natura morta italiana, spiega:

“Questa inedita, straordinaria Natura morta costituisce ad evidentiam un notevole incremento al catalogo dell’ancora misterioso pittore caravaggesco che anni fa ho potuto definire ‘il più importante pittore di nature morte dopo Caravaggio’, tradizionalmente identificato come ‘Maestro della natura Morta Acquavella’ dal nome del proprietario di una sua magnifica tela. Una parte della critica (non di specialisti di natura morta) ritiene che questo anonimo pittore possa corrispondere a Bartolomeo Cavarozzi (Viterbo 1587-1625).

La qualità è altissima: il senso di contemplazione degli oggetti, il deciso naturalismo nonché il taglio di luce diagonale a destra certificano l’appartenenza di questo dipinto allo stretto ambito caravaggesco, appena addolcito da un imbiondimento delle ombre, da uno schiarimento dei colori e dall’ammorbidimento della materia.

Numerosi sono i punti di contatto con le opere già note di questo maestro, come dimostra non solo la struttura generale del dipinto (la ‘scansione metrica’ degli oggetti disposti sul piano in pietra, compreso il rametto di nespole all’estrema destra, è la medesima della tela ex Barberini, recentemente passata da Robilant e Voena a Londra) e dell’omologa (con alcune varianti) già di Colnaghi, ma anche alcuni dettagli quali le sbrecciature sul piano in pietra, la tipologia delle foglie sono quasi sovrapponibili. (…)

La presenza della Vanitas con teschio poggiato su un libro, fiori e clessidra – in aperto dialogo con la ricchezza e l’esuberanza della frutta, caso unico a mia conoscenza nella natura morta italiana – ribadisce e rinforza un concetto simbolico tipico del Seicento legato al significato dei fiori recisi e dei frutti, cioè la caducità delle cose terrene (Fugit irreparabile tempus), concetto molto battuto anche dalla coeva letteratura, che viene qui esplicitato in maniera molto evidente.(…)

Il cosiddetto Maestro della Natura Morta Acquavella si colloca chiaramente nell’ambito della natura morta naturalistica di stampo caravaggesco, strettamente collegato al marchese Giovanni Battista Crescenzi.”

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