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Cinque donne che hanno contribuito all’evoluzione della storia della fotografia internazionale dagli anni Sessanta a oggi, vanno in asta da Finarte il 16 marzo: da Lisetta Carmi a Shirin Neshat

Dopo essersi confermato leader in Italia nel 2022, il Dipartimento di Fotografia di Finarte presenta la prima vendita dell’anno, dedicata ai grandi nomi nazionali e internazionali. Tra i lotti proposti, oltre 250, spiccano alcuni importanti nomi femminili che hanno contribuito con le loro opere all’evoluzione della fotografia dalla metà del XX secolo a oggi.

Karen Knorr

Tedesca di nascita ma formatasi fra Londra e Parigi, la giovane fotografa Karen Knorr si è affermata per la sua capacità di coniugare realtà e fantasia, di ironizzare sulla seriosità delle tradizioni e alludere all’incanto che suscita la natura. Nella sua ricerca “Metamorphoses” l’apparizione improvvisa di animali all’interno di eleganti e spesso sfarzosi interni architettonici mette a confronto natura e cultura ma, a ben guardare, anche realtà e sogno, classicità e provocazione, fotografia analogica e tecnologia digitale.

KAREN KNORR, The Winds of Change, dalla serie “Metamorphoses” (2014)

Loretta Lux

Loretta Lux è celebre per le sue fotografie in cui ritrae bambini che appaiono imperscrutabili, in bilico tra consapevolezza e innocenza: spesso figli di amici e di età compresa tra i due e i nove anni, la Lux altera poi le immagini utilizzando Photoshop, per conferire loro un’apparenza quasi ultraterrena e ambientando il ritratto in atmosfere fiabesche.

LORETTA LUX, 1969. Troll 1 (2000)

Shirin Neshat

Shirin Neshat utilizza la fotografia e il video per approfondire i temi del femminismo, della religione, dell’identità, dell’esilio e della storia culturale del suo paese d’origine, l’Iran. “Rapture” è un’indagine allegorica sugli effetti della legge islamica sulle politiche di genere: Neshat affronta gli stereotipi collocando gli uomini in una fortezza architettonica e strutturata e le donne in un deserto naturale e selvaggio, lasciando lo spettatore posizionato tra queste dicotomie.

SHIRIN NESHAT, Rapture” series (1999)

Sabine Weiss

Sabine Weiss, la ragazza che si comprò la sua prima fotocamera con i soldi della paghetta e che dalla Svizzera giunse a Parigi per rimanerci, divenne in seguito una delle più eminenti rappresentanti della Photographie Humaniste grazie anche al suo personale stile lineare, pulito e antiretorico.

SABINE WEISS, Senza titolo (anni 1990)

Lisetta Carmi

Giovane donna della buona borghesia ebraica, Lisetta Carmi, impegnata nello studio del pianoforte, scappò da Genova a causa delle persecuzioni razziali. Si esibì poi in tutto il mondo e quando tornò in Italia scoprì la fotografia come strumento di conoscenza e di approfondimento sociale: celebri sono le sue serie dedicate a quella che oggi definiremmo la “scena LGBTQ” della sua città natale.

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In anteprima: Lisetta Carmi, Dalla serie “I travestiti” (1965/1971)



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