Nel nuovo appuntamento con l’asta Arcade di Pandolfini del prossimo 8 marzo, tra i top lots che andranno all’incanto anche un’opera ascrivibile ad una seguace di Leonardo da Vinci
L’8 marzo da Pandolfini avrà luogo l’asta Arcade dedicata agli Old masters. Come consuetudine l’offerta sarà composta da un insieme di opere varie, sia per epoca di esecuzione che per le tematiche rappresentate e le scuole di appartenenza, che saranno in grado di stimolare la curiosità dei collezionisti, ma anche degli operatori di mercato sia nazionali che esteri. Tra le opere di maggior impatto presenti nel catalogo, un olio su tela databile nella prima metà del XVI secolo ed ascrivibile ad un seguace di Leonardo da Vinci.
Eseguita su tavola di pioppo, l’opera raffigura Lucrezia, nobildonna della Roma antica simbolo di pacatezza, laboriosità e fedeltà. Il suo mito è raccontato da Tito Livio e Flavio Eutropio ed è legato alla cacciata di Tarquinio il Superbo, ultimo re di Roma, dalla città.
Minacciata e violentata da Sesto Tarquinio, figlio di Tarquinio il Superbo,la donna decise di togliersi la vita in presenza del marito Collantino e del Padre Spurio Lucrezio Tricipitino facendoli giurare che si sarebbero vendicati dell’affronto che aveva subito. I due uomini insieme a Lucio Giunio Bruto provocarono una sommossa popolare che cacciò i Tarquini dalla città costringendoli alla fuga in Etruria, rovesciando così il regime monarchico e instaurando la Repubblica nel 509 d.c.
Secondo la tradizione Lucrezia era l’unica moglie della nobiltà romana che si comportava in modo rispettabile a differenza delle nuore del re Tarquinio che si divertivano in banchetti e orge; per questo motivo divenne l’emblema dell’etica e della morale romana.
La sua storia fu di ispirazione per moltissimi letterati in varie epoche storiche tra cui Petrarca, Machiavelli, Shakespeare e la sua iconografia venne utilizzata spesso a partire dal XVI fino al XIX secolo in nome della rinascita della Classicità.