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Fantastico, surreale, originale, metafisico, rivoluzionario, anticonvenzionale. Questi sono alcuni degli aggettivi che meglio si avvicinano alle creazioni di Piero Fornasetti, celebre designer italiano nato a Milano nel 1913. Difficile non riconoscere il suo stile inconfondibile, nato da una fortissima passione per il disegno coltivata fin da piccolo e accresciuta con degli studi specifici prima all’Accademia di Brera, poi alla Scuola Superiore d’Arti Applicate all’Industria del Castello Sforzesco.

Piero Fornasetti, il volto di Lina Cavalieri. Courtesy Fornasetti

La sua curiosità e caparbietà lo porteranno lontano: inizia a collaborare con i più grandi artisti del tempo, tra i quali Carlo Carrà e Giorgio De Chirico, e ben presto viene notato da Gio Ponti, con il quale avrà modo di lavorare in modo assiduo durante gli anni ’40: tra i loro primi lavori insieme possono essere ricordati il Casinò di Sanremo e le cabine dell’Andrea Doria (progetto in fotografia). Nel frattempo, realizzerà le scenografie per il Caligola di Albert Camus con la direzione di Giorgio Strehler.

L’incontro con Lina Cavalieri, per D’Annunzio “massima testimonianza di Venere in terra” e per Fornasetti “decoro dei decori”, gli consentirà di elaborare un elemento decorativo immortale, che attraverso la serie “Tema e Variazioni” renderà l’espressione della soprano illustre quasi quanto il sorriso della Gioconda.

Tra il 1955 e il 1598 si dedica ad uno dei suoi strabilianti progetti: si tratta della “Stanza metafisica”, istallazione londinese che intende ricostruire uno spazio ideale per la meditazione. Sempre in questi anni, inizia a maturare un allontanamento dalla scena del prodotto industriale, introducendo l’utilizzo del colore e dedicandosi alla pittura.

Piatti Piero Fornasetti con ritratto il volto di Lina Cavalieri. Courtesy Fornasetti

Dopo aver realizzato, in collaborazione con Patrick Mauriés e con l’introduzione di Ettore Sottsass, la prima monografia dedicata alla sua produzione artistica nel 1987, muore durante un intervento chirurgico nel 1988, non riuscendo nemmeno a presenziare alla trionfale presentazione del volume e lasciando la grande eredità del suo marchio al figlio Barnaba, tuttora titolare dell’Atelier Fornasetti.

Leggi l’articolo integrale sul blog di Colasanti Casa d’Aste.



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