Il progetto “Metrotopia Metaverse”, frutto della creatività dello studio di architettura Zaha Hadid Architects, verrà ufficialmente svelato a Venezia durante l’inaugurazione della Biennale di Architettura 2023, sabato 20 maggio. L’evento di lancio sarà accompagnato da una mostra che, sia nel mondo reale che nel mondo virtuale, raccoglierà prestigiosi studi di architettura internazionali, tra cui OMA, Morphosis, Coop Himmelb(l)au, UNStudio, MAD e Sou Fujimoto
Se non siete a conoscenza del concetto di Metaverso o se desiderate approfondirne la comprensione, la Biennale Architettura 2023 potrebbe rappresentare l’opportunità perfetta per immergervi in questa “realtà parallela”. Tra gli eventi correlati alla 18ª Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, che si terrà nella città lagunare dal 20 maggio al 26 novembre prossimi, spicca il lancio del progetto Metrotopia Metaverse. Un’iniziativa concepita da uno degli studi di architettura che fin dall’inizio dell'”epopea del Metaverso” ha manifestato un notevole interesse per le sue possibilità: ci riferiamo a Zaha Hadid Architects, che, dopo la scomparsa della sua fondatrice, è oggi guidato dall’architetto Patrik Schumacher.
Il prossimo 18 maggio, verrà ufficialmente avviato il progetto Metrotopia, un’iniziativa nel Metaverso che mira a diventare il centro virtuale di comunicazione per la comunità mondiale del design, secondo gli ideatori Zaha Hadid Architects e ArchAgenda, con sede a Chicago. Per celebrare questo lancio, si terrà una mostra virtuale chiamata Knowledge Transfer, che riunirà le opere più recenti o in fase di realizzazione di importanti studi di architettura globali. Tra gli ospiti ci saranno OMA, Morphosis, Coop Himmelb(l)au, UNStudio, MAD, Sou Fujimoto, Archi-Union, LAVA, CAP, EcoLogic Studio e, ovviamente, ZHA. La mostra si svolgerà anche fisicamente a Venezia, presso Palazzo Ca’ Zenobio, dove sarà allestita una mostra tradizionale. Durante l’evento, che si terrà il 19 maggio alle ore 14, saranno presenti l’architetto Reinier de Graaf, partner di OMA e autore del recente volume “architect, verb”, insieme a Patrik Schumacher.