“Resuscita” un dipinto di Amedeo Modigliani grazie ad Oxia Palus, il progetto che unisce arte e nuove tecnologie, frutto della cooperazione tra Anthony Bourached e George Cann. Sotto la tela di uno dei lavori più famosi del pittore livornese si celerebbe il ritratto dell’ex amante Beatrice Hastings, cancellato dopo la fine della loro storia d’amore
Quella tra Amedeo Modigliani e Beatrice Hastings è una delle più celebri e tormentate storie d’amore legate al mondo dell’arte. Più grande del pittore di cinque anni, la Hastings – nome d’arte di Emily Alice Haigh, giornalista e scrittrice londinese – incontrò per la prima volta Modigliani una sera del 1914, a Montparnasse, un noto quartiere di Parigi. Affascinata dall’animo irrequieto dell’artista toscano, la Hastings si lasciò conquistare dalla sua personalità forte e libertina, intraprendendo con lui una relazione turbolenta, fatta di passione e liti, spesso aggravate dall’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti, destinata a durare soltanto due anni, fino al 1916.
L’arte del pittore fu profondamente influenzata dalla relazione amorosa con la Hastings: come ha riportato uno dei massimi esperti del pittore toscano, Kenneth Wayne, in una recente intervista al Guardian, i due «sarebbero stati insieme dal 1914 al 1916, proprio gli anni in cui ha sviluppato lo stile che lo contraddistingue, quello dei visi allungati e dei colli longilinei […]. Per quanto forte sia stata l’influenza dell’arte africana, credo proprio che abbia inciso di più la figura della donna che tanto ha amato».
Della loro storia d’amore, breve ma particolarmente intensa, restano dunque 14 ritratti ufficiali della donna, oggi conservati in alcuni dei più importanti musei al mondo, come il “Ritratto di Beatrice Hastings” e “Madame Pompadour”, entrambi realizzati nel 1915. A questi sembrerebbe però aggiungersene un altro, portato alla luce di recente grazie ad un ambizioso progetto di alta tecnologia, condotto da un team di scienziati britannici.

Secondo quanto emerge dalla ricerca realizzata dal fisico George Cann e dal neuroscienziato Anthony Bourached – grazie a una scansione ai raggi X e al supporto dell’intelligenza artificiale e di stampanti 3D –, sotto al capolavoro di Modigliani “Ritratto di una ragazza” (1917), raffigurante la fidanzata diciottenne di allora, Jeanne, si celerebbe in realtà il volto di un’altra donna, quello dell’amante Beatrice Hastings, che il pittore aveva tentato in ogni modo di cancellare a seguito della fine della loro relazione.
I primi a scoprire il viso “fantasma” furono gli esperti della Tate Gallery di Londra, nel 2018. Il celebre museo britannico, proprietario del dipinto, aveva dato inizio allora un’indagine ai raggi X del dipinto, rinvenendo le tracce di un disegno “nascosto” sotto la patina del colore più superficiale.
I due scienziati britannici, fondatori del progetto Oxia Palus, dopo una lunga ricerca durata tre anni sono riusciti ad andare ancora più in profondità, arrivando ad ipotizzare che la figura ritratta sia la storica amante di Modì, abbozzata nel disegno preparatorio e coperta da un secondo dipinto, dopo la fine della loro storia. Utilizzando l’intelligenza artificiale per guidare l’algoritmo oltre la superficie, e grazie a numerose analisi incrociate con le opere di Modigliani realizzate nel medesimo periodo, la riproduzione in 3D ha riportato alla luce i contorni e i colori di quello che era il volto della giornalista e scrittrice londinese, Beatrice Hastings, cancellato dal pittore dopo la loro separazione.

La riproduzione artificiale di “Ritratto di ragazza” raffigurante il viso della Hastings è in mostra alla Lebenson Gallery di Londra, dove rimarrà in esposizione fino al prossimo 25 giugno.
Riproduzione del ritratto “nascosto” di Amedeo Modigliani di Beatrice Hastings, creata da Oxia Palus utilizzando l’intelligenza artificiale
Courtesy Oxia Palus