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L’opera in questione si chiama “Pickle” e il suo autore è l’artista contemporaneo australiano Matthew Griffin. Il suo valore si aggira intorno ai 10.000 dollari neozelandesi (6.269 dollari americani) e l’opinione pubblica si è già scatenata, aprendo grandi dibattiti sui social network

La realizzazione di “Pickle” non è nulla di più semplice: una singola fetta di cetriolo, estratta da un cheeseburger e lanciata contro il soffitto. La consistenza del prodotto e quel poco di ketchup che ancora avvolge l’ortaggio fanno il resto, e il cetriolo rimane attaccato. Una trovata geniale o un gesto senza senso? Ai critici l’ardua sentenza, nel frattempo l’opera è esposta in una galleria d’arte neozelandese ed è parte di una mostra intitolata “Fine Arts”, ospitata dalla Michael Lett Gallery di Auckland.

“Pickle” – Metthew Griffin. Courtesy of soldoutservice©

Ciò che Matthew Griffin ha voluto comunicare con la sua opera è sicuramente difficile da interpretare; l’artista è ben conosciuto dal grande pubblico per il suo approccio umoristico all’arte e per le molte sue creazioni fai-da-te. La sua corrente di appartenenza è l’arte post-internet, una tendenza che cavalca l’onda della critica alla cultura contemporanea, utilizzando idee e riferimenti del web e commentando i suoi effetti sulla società e sull’estetica. E può essere che alcune opere non si concludano solo materialmente, ma facciano parte di un organico più ampio che include anche il mondo online, e questo ne è un esempio.

L’opera è stata postata sul profilo Instagram di Griffin, accompagnata da una descrizione completa che include, tra l’altro, gli ingredienti del cheeseburger di McDonald’s – elemento che si configura come parte integrante della realizzazione stessa. Come ha dichiarato l’artista, chiunque vorrà acquistare l’opera otterrà anche le istruzioni dettagliate per riprodurla fedelmente nel proprio spazio personale.

Il dibattito su cosa di fatto sia o possa essere un’opera d’arte si era già acceso sui social media non molto tempo fa, nel 2019, con l’installazione “Comedian” dell’artista italiano Maurizio Cattelan. Come tutti ricorderemo, la realizzazione divenuta virale durante l’Art Basel di Miami Beach, consisteva in una semplice banana matura, commestibile e deperibile, attaccata sulla parete della galleria Perrotin con un pezzo di nastro adesivo di colore grigio; la stessa tipologia di nastro adesivo utilizzata da Cattelan nel 1999 per attaccare al muro il gallerista Massimo De Carlo nell’opera “A Perfect Day”. La banana sarà venduta all’asta per 120.000 dollari, salvo poi essere divorata sotto occhio di smartphone e telecamere, dall’artista newyorkese David Datuna.

Pazzia o genialità? Cosa c’è dietro queste opere dal carattere irriverente che generano discussioni e forti dibattiti? Difficile dare un giudizio unanime, ma sicuramente queste sono testimonianze del fatto che definire l’arte oggi è un compito sempre più difficile e complesso.



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