L’Argentina ha vinto la 22esima edizione dei Mondiali di calcio in Qatar assicurandosi la Coppa del Mondo FIFA. Ma quanto vale il trofeo alzato dal capitano Lionel Messi, alla fine della competizione? Ecco tutto quello che non vi hanno mai detto sulla coppa più ambita da ogni giocatore di serie A
La Coppa del Mondo alzata da Leo Messi lo scorso 18 dicembre, in occasione della 22esima edizione dei Mondiali di calcio, è il trofeo più prestigioso del pianeta; ma forse non tutti conoscono la sua storia e, dunque, il suo valore. Infatti, il Sacro Graal del calcio – così definito dagli addetti ai lavori -, è il trofeo più iconico nel mondo dello sport, paragonabile (forse) soltanto alla medaglia d’oro olimpica. La ragioni? Beh sono molteplici e tra le più disparate. Scopriamo alcune curiosità sul trofeo assegnato ogni quattro anni dalla Nazionale di calcio maschile vincitrice dei Mondiali di calcio.
Partiamo dal principio, la sua storia. Il Trofeo Jules Rimet è stato il primo premio assegnato ai vincitori della Coppa del Mondo FIFA dalle origini di questa manifestazione, nel 1930, fino all’edizione del 1970. Il progetto di realizzare il premio allora fu affidato all’orafo parigino LaFleur (cresciuto alla scuola Cartier), che forgiò una statuetta raffigurante una vittoria alata che reggeva una coppa decagonale, adagiata su di un piedistallo di lapislazzuli a base ottagonale.
Nei quarantennio ‘30-’70 la coppa Rimet passò sotto diverse mani, fino a quando nel 1970 arrivarono alle semifinali tre squadre già vincitrici di due trofei: il Brasile, l’Italia e l’Uruguay. Il regolamento FIFA che prevedeva l’assegnazione definitiva della coppa alla nazionale che avesse vinto la rassegna per tre volte, dopo l’aggiudicazione del terzo titolo Mondiale al Brasile di Pelè decise di ritirare ufficialmente il premio Rimet e di riprogettare il design della nuova coppa per il Mondiale successivo.
Dopo un concorso internazionale al quale parteciparono ben 53 artisti, l’incarico di riscriverne il design verrà assegnato allo scultore e orafo italiano Silvio Gazzaniga, che coniò il suo modello nell’azienda Bertoni Srl di Paderno Dugnano, in provincia di Milano. Si può, dunque, definire il trofeo un simbolo delle eccellenze italiane.
Il design introdotto nel ’74 è ancora quello attuale: il trofeo misura 36,8 cm (con diametro alla base di 13 cm), pesa di 6,175 kg e raffigura due angeli della vittoria che sollevano il mondo. Se dal punto di vista storico il Trofeo Gazzaniga non ha prezzo, anche da quello economico si può dire che il cimelio sportivo più ambito al mondo ha un valore piuttosto elevato. La coppa della FIFA World Cup è infatti composta di oro massiccio a 18 carati, con due bande verdi di malachite semipreziosa e sotto il basamento sono incisi i nomi delle nazionali che dal 1974 ad oggi si sono aggiudicate il trofeo. Il suo valore? Ammonta attorno ai 130 mila euro.
Nel 2005 la Coppa del Mondo venne restaurata, sotto la supervisione dello stesso Gazzaniga, e le fu conferito un colore più scintillante. Dato che le due bande verdi si erano usurate nel tempo, a partire dal 2006 la federazione decise di non dare più in prestito alla nazionale vincitrice il trofeo originale, bensì un facsimile. La copia attuale è realizzata in ottone placcato in oro, pesa 2,8 kg e tra le bande verdi di malachite è inciso soltanto il nome dell’edizione del mondiale, la città e la data della finale, il nome dello stadio in cui è stato disputata la competizione e la squadra vincitrice.
Sebbene l’importanza storica della coppa progettata da Gazzaniga, anche questo esemplare potrebbe avere una durata limitata, considerando che col tempo lo spazio sotto la base destinato all’incisione delle squadre vincitrici prima o poi finirà…