Il suo nome è The Stolen Art Gallery e permette di ammirare in modalità virtuale le opere famose smarrite e mai ritrovate. Un progetto digitale che consente di dare una nuova vita ai capolavori trafugati
Se i grandi capolavori del passato trafugati e andati perduti potessero finalmente tornare visibili al grande pubblico, dopo tanti anni d’oblio? A regalarci questa la possibilità è oggi lo speciale progetto basato sull’intelligenza artificiale messo a punto da Compass UOL, azienda brasiliana specializzata in tecnologie digitali. Si chiama “The Stolen Art Gallery” (“La galleria d’arte rubata”) l’esperimento lanciato da un team di ingegneri, informatici ed esperti in nuovi linguaggi della società sudamericana e mira a ricreare, seppur soltanto in modalità virtuale, un luogo dedicato a tutti quei capolavori del passato smarriti o saccheggiati e mai più ritrovati, o di cui conosciamo l’esistenza ma non dove sono custoditi (sempre che non siano andati distrutti nel corso del tempo, all’insaputa di tutti).
In particolare, l’app riporta tra noi (purtroppo solamente digitalmente) cinque importanti capolavori dell’arte, firmati da alcuni dei più grandi pennelli della storia, accomunati dal medesimo destino: ciascuno dei dipinti presentati all’interno del progetto The Stolen Art Gallery è infatti stato rubato da un museo o da una collezione privata, risultando ancora oggi introvabile.
Accedendo alla piattaforma gli utenti possono, dunque, immergersi nella storia e nella visione di opere importanti come “View of Auvers-sur-Oise”, lo splendido paesaggio di Paul Cézanne rubato dall’Ashmolean Museum di Oxford nella notte a cavallo tra il 31 dicembre e il primo gennaio del 2000, o l’imponente “Natività con San Francesco e San Lorenzo” di Caravaggio trafugato nell’ottobre del 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo e mai più recuperato, o il “Cristo nella tempesta sul mare di Galilea”, lo splendido olio su tela di Rembrandt, custodito nell’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston fino al suo furto, avvenuto nel marzo 1990. Oltre alle opere nominate sopra, si aggiungono anche due capolavori andati persi di Vincent van Gogh e di Édouard Manet.

Grazie alle descrizioni audio fornite dalla guida virtuale dell’app e a un visore per la realtà aumentata che consente di personalizzare l’esperienza con annotazioni e schizzi da condividere online con gli altri utenti, The Stolen Art Gallery permette di fruire di un’esperienza di apprendimento a 360 gradi. “All’inizio avevamo pensato di creare qualcosa di simile a un tipico museo: un edificio elegante con molti contenuti attorno alle opere d’arte”, ha spiegato il CEO e cofondatore di Compass Alexis Rockenbach. “Alla fine abbiamo preferito un aspetto completamente diverso, minimalista, in cui ti trovi in uno spazio buio dove l’unica cosa a cui stai davvero prestando attenzione è l’opera d’arte”.
Stolen Art Gallery è disponibile su iOS, Android e Oculus Quest.