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Un esperimento completamente digitale per entrare nell’universo visionario del padre della pittura astratta

Se potessimo ascoltare che suono emettono i colori, quale sarebbe il suono del vostro colore preferito? Di che colore sarebbe il vostro stato d’animo attuale, oppure il suono di quando siete felici? È da queste ipotesi che prende vita l’esperimento 100% digitale, nato dalla collaborazione del Centre Pompidou di Parigi con Google Arts & Culture, per invitare i visitatori ad immergersi nell’arte di Kandinskij, ma anche per raccontare cosa si cela dietro la psicologia del padre fondatore dell’Astrattismo.

Sounds like Kandinskij” (Nell’intimità di Kandinskij) – questo il titolo della mostra dedicata al celebre pittore russo, fruibile online già dal 10 febbraio – è un progetto digitale senza precedenti, una mostra virtuale di alta qualità scientifica, che utilizza la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale per aprire spiragli inediti sull’opera di Kandinskij ed offrire un’esperienza multisensoriale unica e irripetibile.

“Sounds like Kandinskij è un progetto innovativo che fa parte dell’ambiziosa strategia digitale del Centro Pompidou che unisce tutta la conoscenza del museo con le più avanzate competenze di Google Arts & Culture” ha dichiarato il presidente del Centro Pompidou di Parigi, Serge Lasvignes.

“Improvvisazione 3”, Vassily Kandinsky (1909), olio su tela. Collezione Centre Pompidou, Musée National d’Art Moderne, Courtesy Centre Pompidou

Grazie ad un importante lavoro di digitalizzazione ad alta definizione, che conta circa 3700 opere (tra dipinti, bozze, fotografie di famiglia e documenti d’archivio), è possibile rivivere le tappe più importanti della vita e della carriera di Kandinskij, ammirare i suoi capolavori più emblematici e approfondire la nostra conoscenza sul rapporto tra sinestesia, scienza e arte, sul quale Kandinskij fondò tutta la sua attività artistica.

Il titolo stesso, “Sounds like Kandinskij”, si ispira alla ricerca sinestetica sulla percezione multisensoriale, che lo condusse nel corso della sua vita ad indagare sulla relazione tra colori, suoni e forme, per poi tradurla in autentiche opere d’arte.

La mostra promossa dal Centre Pompidou insieme a Google Arts & Culture “è un arricchimento decisivo per il lavoro di Kandinskij, che intende aprire a nuove interpretazioni e a nuovi pubblici. Sono lieto che questo progetto possa supportare il nostro obiettivo di rendere l’arte e la cultura sempre più accessibili e che risponda alle sfide di un ecosistema digitale in forte espansione in cui il Centre Pompidou fa la sua parte e continuerà a investire”, ha concluso Lasvignes.

Nina e Vassily Kandinsky sulla spiaggia di Hendaye (1929). Courtesy Biblioteca Kandinsky, MNAM/CCI, Centre Pompidou

“Sounds like Kandinskij” si suddivide in tre parti. La prima parte è una monografia online, che include opere, fotografie, tavole, strumenti del mestiere, documenti esclusivi e oggetti appartenuti al pittore provenienti dalla collezione Kandinskij, lasciata in eredità al Centre Pompidou dalla moglie, Nina Kandinskij. La seconda è una “Pocket Gallery” che permette di accedere, tramite tablet o smartphone, ai capolavori più celebri del pittore russo conservati oggi al Centre Pompidou.

La terza parte della mostra, forse la più coinvolgente, dal titolo “Play a Kandinskij”, è un singolare esperimento interattivo che utilizza le moderne tecnologie digitali per reinterpretare la straordinaria capacità sinestetica di Kandinskij, combinando l’intelligenza artificiale con creazioni musicali inedite realizzate da due musicisti sperimentali d’eccezione, Antoine Bertin e NSDO. In questa ultima sessione è possibile scoprire, ad esempio, a quali suoni corrispondono le forme dei colori blu, giallo e rosso di “Giallo Rosso Blu” – la tela dipinta da Vasilij Kandinskij nel 1925 -, cliccando semplicemente sull’immagine dell’opera, oppure dare vita a un mixaggio personale e condividere online la propria creazione.

Immagine in evidenza
Giallo, Rosso e Blu, Wassily Kandinsky (1925)
Courtesy Centre Pompidou
Centre National d’Art et de Culture Georges Pompidou di Parigi


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