Marco Petrus, classe 1960, riminese di nascita ma milanese d’adozione, da più di trent’anni volge la sua attenzione sulla rielaborazione delle architetture cittadine, in particolare per alcuni palazzi degli anni trenta e quaranta di Milano, periodo fondante e anticipatore di quelli che saranno gli straordinari sviluppi urbanistici del capoluogo lombardo nei decenni successivi.
Petrus non ha stilizzato solo i palazzi milanesi ma anche quelli di Londra, di Marsiglia, di New York e Shanghai. I suoi dipinti, dalla forte impronta metafisica, sono caratterizzati dalla essenzialità degli elementi urbani-architettonici, un lavoro di sottrazione a favore di una particolare sezione geometrica che cattura lo spettatore.
Quella di Petrus è una costante ricerca di sintetizzare linee e cromatismi, il suo elaborato lo porta a ridurre le strutture urbane semplicemente in linee e colori dalle piatte campiture, retaggio del suo passato di incisore. Sono sezioni parziali di grandi architetture che si scagliano nello spazio, depurate di ogni orpello e di ogni elemento superfluo che distrarrebbero lo spettatore dal pensiero che il pittore vuole trasmettere con la sua arte: ricordarci che i luoghi hanno una storia e un’anima.
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