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Essenza e stupore, fenomenologia e interconnessione, poesia e intangibilità: è su questi concetti che si fonda l’intero percorso espositivo della mostra di Piero Fogliati, in corso alla Galleria d’arte Lorenzelli di Milano. Una vera e propria esperienza sinestetica e sensoriale, dove si può annusare, ascoltare ed imparare, stimolando i sensi e l’immaginazione

Una mostra che sfida l’impossibile, in cui suoni, profumi, idilli e sensazioni accompagnano il pubblico in un gioco continuo di stimoli e suggestioni. La personale di Piero Fogliati, attualmente in mostra alla Galleria d’arte Lorenzelli Arte in Corso Buenos Aires a Milano, è un viaggio nella multisensorialità, un incontro tra la pratica artistica e quella scientifica capace di riportarci a forme primordiali ed elementari.

Le opere in mostra sono concepite dall’artista per riprodurre i suoni della natura e i flussi dell’ambiente, così come anche i colori dal fascio luminoso, delineando un mondo fantastico, onirico e al contempo naive, in cui emergono soltanto apparentemente elementi semplici e ingenui.

Passeggiando per il percorso espositivo, articolato in due ampie sale, ecco che incontriamo opere di improbabile comprensione, dall’Anemofono (uno strumento fonoplastico agente sull’aria e sul vento, caratterizzato da quattro elementi rotanti, capaci di determinare l’esito sonoro) al Liquimofono (generatore di musica liquida, utilizzabile come un basso continuo), passando per il Fleximofono (uno strumento costituito da molle fissate ad una lamiera appesa al soffitto, in grado di realizzare un esito sonoro basato sul fenomeno della risonanza) fino alla Macchina che respira (composta da due parti fondamentali, un corpo produttore e due tubi ricevitori ed emettitori). Tra quelle presenti in mostra, quest’ultima è forse l’opera di Fogliati che più di tutte disvela l’utopia artistica dell’autore: donare la vita alle macchine.

Piero Fogliati, La macchina che respira. Ph courtesy Galleria Lorenzelli Arte

“Attraverso i suoi disegni progettuali si riescono a cogliere tutte le sfumature soggettive di una concettualità che supera il visibile, lo scompone, esattamente come scompone la luce”, precisa Daniela Castellucci. Attraverso un sapiente lavoro di estrapolazione prima, e di scomposizione poi, l’artista reitera i suoni e flussi ambientali “attraverso oggetti meccanici costruiti appositamente per ospitare l’evento fenomenico dell’azione, consegnando dei ready made sonori e visivi a significati del tutto nuovi. Si potrebbe dire che compia una sintesi, attraverso l’atto artistico, in cui emerge predominante l’essenza così come la forza intrinseca e archetipica di un elemento.”

L’arte di Fogliati si definisce, dunque, nella relazione con lo spettatore, incoraggiandolo ad assumere un altro punto di vista, nuovo e rivelatore, come un’epifania. Per l’artista visuale la vita è come un gioco, alla scoperta dell’essenza delle cose, per carpirne segreti intrinseci e immaginifici; sogni globali pluri-sensoriali, che donano alla realtà, bellezza e verità. Crea così opere che danno voce ai fiumi, al vento, al colore alla pioggia e raccontano la poesia del mondo, in sinergia con l’uomo e le sue città.

Piero Fogliati, Fleximofoni. Ph courtesy Galleria Lorenzelli Arte

Con l’intento di rendere omaggio all’artista torinese, scomparso lo scorso 2016, la Galleria Lorenzelli di Milano espone oltre 25 opere, protagoniste della ricerca artistica di Fogliati per rilevanza spaziale e temporale. Un percorso espositivo che si articola nelle due ampie sale della Galleria, ospitando opere di dimensioni eterogenee, ricostruendo in parte l’esposizione che Fogliati realizzò nel Padiglione Italia2, alla Biennale di Venezia del 1978.

L’allestimento della mostra sottintende una costante interazione fra gli oggetti e il fruitore dell’opera, affinché quest’ultima, che altro non è che l’esito sonoro o visivo, si disveli. Fogliati parla infatti di “utopia”, in riferimento alla semantica della sua Opera. La sequenza dei disegni, il cui insieme costituisce la Città Fantastica, è esempio tangibile dell’impossibile che Piero Fogliati rende possibile, realizzando le sue opere.

Piero Fogliati, Liquimofono. Ph courtesy Galleria Lorenzelli Arte

La mostra Luce e Suono. L’Utopia di Piero Fogliati sarà fruibile al pubblico fino al 30 aprile 2022. A corredo della mostra il catalogo, a cura di Lorenzelli Arte e Roberto Borghi, bilingue, con testi del curatore Roberto Borghi e interventi di Paolo Fogliati, Giuliano Gori, Giuseppe Panza di Biumo, Volker Feirabend, Daniela Castellucci e Francesca Riccioni.

Luce e Suono. L’Utopia di Piero Fogliati
a cura di Roberto Borghi, con la collaborazione di Paolo Fogliati
sotto la direzione di Matteo Lorenzelli
Galleria Lorenzelli Arte
Corso Buenos Aires, 2 | Milano
Da Martedì a Sabato, ore 10/13 – 15/19
Domenica e Lunedì chiuso

Per info contattare la Galleria Lorenzelli Arte al seguente indirizzo: info@lorenzelliarte.com



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