Nell’iconografia buddhista, la Bodhisattva Guan Yin incarna la compassione e, la leggenda narra che si manifesti ovunque gli esseri abbiano bisogno di aiuto. Scopriamo di più su questa divinità cinese…
Guanyin (觀音) Avalokitesvara è uno dei quattro bodhisattva principali: Manjusri, Avalokitesvara, Samantabhadra, Ksitigarbha. La credenza in Guanyin come bodhisattva divenne matura nella dinastia Tang e fu generalmente accettata dalla gente avendo un’influenza importante nella società. Per quanto riguarda l’evoluzione dell’iconografia di Guanyin in Cina, se ne parla dall’inizio della diffusione del Buddismo verso est.
Guanyin fu presentato dapprima come uomo con le sue caratteristiche fisiche della forza e della possanza, a volte con i baffi. Più tardi, poiché si riteneva che Guanyin fosse per i credenti una grande guida spirituale, la sua importanza accrebbe tanto da superare persino quella del Buddha. Successivamente il viso di Guanyin divenne sempre più elegante e Guanyin non fu più una divinità distante, ma profondamente umanizzata al punto da ricordare, l’immagine della Madonna durante il periodo rinascimentale.
Dalla dinastia Wei e Jin (220-420) fu ancora divinità maschile, nelle dinastie Tang e Song (618-1279) si presentò come asessuata o neutra, dopo la dinastia Qing (1636-1912) completamente femminile. La grazia e l’eleganza della Guanyin ne indebolirono la sacralità, evidenziandone la natura umana. Degna di nota è la presentazione della bellezza neutra di Guanyin sulla statua della dinastia Ming (1368- 1644).
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