Senza ombra di dubbio, quella di Lionardo di ser Piero da Vinci, noto semplicemente come Leonardo da Vinci, è una delle più affascinanti dell’intera storia dell’arte: la sua vita, il suo ingegno nei più disparati campi dell’arte e della conoscenza, e le sue opere sono in grado di coinvolgere le persone, di emozionarle, di entusiasmare. Leonardo ci ha lasciato un’imponente eredità artistica, letteraria e scientifica attraverso la creazione di un dialogo armonioso, una coniugazione perfetta tra scienza e arte.
Leonardo da Vinci fu, prima di tutto, una persona capace di incarnare il modello di uomo ideale dell’Umanesimo e del Rinascimento; il grande artista toscano era un uomo curioso, profondamente desideroso di conoscere e di scoprire, i suoi interessi spaziavano i moltissimi e diversi settori.
Infatti, Leonardo fu artista, pittore, scultore, scienziato, filosofo, architetto, disegnatore, trattatista, storico, scenografo, matematico, anatomista, botanico, musicista, ingegnere e progettista. Leonardo era lontano dall’essere un uomo comune del suo tempo, la sua personalità fuori dagli schemi dei suoi tempi spicca; nutre pensieri e credenze diverse dai suoi contemporanei e tutta la sua opera ne è testimone.
Giorgio Vasari, nella sua edizione del 1550 de “Vite de’ più eccellenti architetti, pittori e scultori italiani” scrive di Leonardo che “Fece ne l’animo un concetto sì eretico, che e’ non s’accostava a qualsivoglia religione, stimando per avventura assai più lo esser filosofo che cristiano, frase tolta dal Vasari nelle seguenti edizioni probabilmente per evitare di compromettere l’eredità e la memoria di Leonardo, in un’epoca al quanto particolare per le questione religiose – e cioè la Controriforma.
Leonardo, come scienziato, studia le leggi che regolano la materia, l’ordine che governa in natura e preferisce osservare il mondo con la ragione più che con la fede. Una questione complicata, dunque, Leonardo è un artista poliedrico, eclettico, rivoluzionario. Come artista, invece, scava nella materia per isolare il dinamismo energetico che governa i corpi e cerca di cogliere l’intimo vibrare dell’anima che vivifica la materia.
Biografia e alcune importanti opere di Leonardo
Nascita e giovinezza
Leonardo nasce ad Anchiano, frazione di Vinci, il 15 aprile del 1452 da una relazione illegittima di Piero da Vinci, notaio, e Caterina, giovane amante di Piero di estrazione sociale modesta. La casa natale di Leonardo, una dimora di campagna ad Anchiano, oggi ospita la Casa-Museo Leonardo da Vinci. Leonardo ebbe ben sedici fratellastri e sorellastre da parte del padre e nove dalla parte materna.
Appena sedicenne, Leonardo si trasferisce a Firenze e inizia a frequentare la bottega d’arte di Andrea del Verrocchio che il padre di Leonardo, Piero convince di prendere il piccolo mostrandogli dei disegni del figlio. Nell’agosto del 1473 Leonardo realizza la sua prima opera nota, il Paesaggio con fiume, un disegno noto nel modo dell’arte come F8P conservato oggi al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Galleria degli Uffizi di Firenze. L’opera raffigura la Cascata delle Marmore di Terni e testimonia il viaggio in Umbria del giovane Leonardo alla scoperta di paesaggi inediti da rappresentare.
Periodo di formazione
Tra il 1472 e il 1475 Leonardo finisce il suo primo dipinto importante, l’Annunciazione, opera ultimata sempre nella bottega del Verrocchio che raffigura l’Arcangelo Gabriele in un rigoglioso giardino recintato che si inginocchia davanti alla Vergine offrendole un giglio. È l’ambientazione esterna che risulta insolita, tradizionalmente il tema dell’annunciazione era sempre stato rappresentato in una loggia oppure nella camera da letto di Maria.
La rappresentazione della prospettiva nel dipinto presenta alcuni errori, attenuati se il dipinto viene osservato da posizione laterale a destra. Alcune teorie dunque affermano che l’artista abbia scelto di adottare questo adattamento prospettico in previsione della collocazione dell’opera a lui commissionata, probabilmente lungo una parete che doveva essere guardata prevalentemente in scorcio da destra.

L’opera è conservata nella Galleria degli Uffizi di Firenze
Nel periodo tra il 1475 e il 78, Leonardo collabora con il Verrocchio alla realizzazione dell’opera Battesimo di Cristo, anch’essa conservata agli Uffizi in cui, sulle rive del fiume Giordano in Palestina, Gesù riceve il sacramento del battesimo da San Giovanni, rappresentato mentre gli versa l’acqua sulla testa. Nel dipinto sono raffigurati anche due angeli inginocchiati, uno dei quali sorregge la veste di Gesù. Il contributo di Leonardo al dipinto, più ampio di quanto si pensasse in passato, si ritiene oggi probabile per la realizzazione dell’angelo a sinistra della scena e per l’esecuzione del paesaggio fluviale dietro la figura di Gesù su cui si riflette una luce dorata. È inoltre probabile che al dipinto abbia contribuito un altro pittore più anziano il cui compito è stato rappresentare le mani di Dio e la colomba bianca, come eloquentemente suggerisce il carattere più basico di alcuni dettagli di questi elementi.
Nel 1480 circa inizia a frequentare la cerchia di Lorenzo il Magnifico e l’anno successivo gli viene commissionata la famosa Adorazione dei Magi, uno dei suoi più straordinari lavori che raffigura la celebrazione della festa dell’Epifania. L’opera, destinata alla chiesa di San Donato in Scopeto, che poi fu distrutta poco prima dell’assedio del 1529, è realizzata disegno a carbone, acquerello di inchiostro e olio su tavola. La composizione di quest’opera è molto complessa, tant’è che il dipinto rimase sospeso nella sua esecuzione a un primo livello di abbozzo, mai ultimata da Leonardo. In questa famosa opera, alcuni dei personaggi sono ultimati e altri appena delineati – come per fissare un’idea spontanea; il tempio, elemento che allude alla pace, si contrappone invece alla turba di cavalieri in battaglia rappresentata sul lato opposto.
La formazione giovanile di Leonardo si conclude con l’Adorazione dei Magi, opera chiave per riuscire comprendere la rappresentazione degli “accidenti mentali”, ovvero la raffigurazione delle emozioni come malinconia, ira, ammirazione, paura, allegria, tristezza e così via.
Il periodo milanese
Nel 1482, Leonardo si trasferisce a Milano dove lavorerà per l’allora Duca di Milano, Ludovico il Moro, e dove rimarrà fino al 1499. A questo periodo risale la realizzazione del suo più noto disegno – l’Uomo vitruviano, rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano. L’opera, frutto di profonde analisi e ricerche di Leonardo, descrive come il corpo umano possa essere armoniosamente collocato nelle due figure “perfette” del cerchio, che simboleggia il Cielo e dunque la perfezione divina, e del quadrato, che simboleggia il mondo terreno.
Leonardo dipinge anche La Belle Ferronnière durante questo primo soggiorno a Milano, opera conosciuta anche come Ritratto di Dama, conservato oggi al Louvre di Parigi. Insieme ad essa, nello stesso periodo, Leonardo realizza anche La Dama con l’ermellino e Ritratto di musico, altri suoi dipinti più belli e più conosciuti nel mondo che testimoniano lo straordinario livello artistico raggiunto da lui durante questo periodo.

Dipinto parietale, tecnica sperimentale mista a secco su intonaco databile al 1494-1498.
Ubicazione Santa Maria delle Grazie, Milano
Sempre nel periodo milanese, più precisamente tra il 1494 e il 1498, realizza sulla parete del refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano l’Ultima Cena che, insieme alla Gioconda e al Salvador Mundi, è una delle opere di Leonardo più nota nel mondo. L’opera, realizzata sempre su commissione di Ludovico il Moro, è un dipinto murale ottenuto con una tecnica mista a secco su intonaco, grande testimonianza dell’attività di Leonardo durante il soggiorno milanese.
L’importanza dell’Ultima Cena, nota anche cone il Cenacolo, era già ampiamente lodata dai contemporanei di Leonardo, e testimonia non solo il suo ingegno multiforme, ma anche alcune ricerche nelle quali Leonardo era impegnato proprio in quegli anni. È evidente in quest’opera l’attenzione di Leonardo per la raffigurazione delle emozioni umane, attraverso posture, gesti, espressioni, e di tutte quelle cose che lui stesso chiamava i “moti dell’animo”. L’Ultima Cena, dal 1980, insieme alla Chiesa e al Convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie, sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’umanità in quanto “realizzazione artistica unica, di un valore eccezionale universale che trascende tutte le contingenze storiche”.

Conservato (ma non esposto) nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia
Il periodo errabondo di Leonardo e il ritorno a Firenze
Tra il 1499 e il 1502 Leonardo si sposta tra Mantova e Roma e, a partire dal 1502, ritorna a Firenze.
Da poco istaurata, la Repubblica Fiorentina, nel 1503, gli commissiona alcuni progetti ingegneristici e la Battaglia di Anghiari, opera muraria che avrebbe dovuto arricchire e decorare il Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. L’opera non fu mai realizzata, lo stesso destino di un’altra opera destinata alla stessa collocazione commissionata a Michelangelo, precisamente la Battaglia di Cascina.
In questo periodo dipinge probabilmente anche la Gioconda, la cui collocazione temporale è 1503 -1504, oggi conservata al museo Louvre di Parigi. Probabilmente opera pittorica più famosa al mondo, Monna Lisa, col suo alone di mistero nell suo sguardo, il suo sorriso impercettibile, è l’opera alla quale Leonardo lavorò per anni e anni fino alla sua morte. Ritoccata più volte, analisi ai raggi X della Gioconda in tempi recenti hanno dimostrato che ci sono tre versioni della Monna Lisa, nascoste sotto quella attuale. La tradizione e alcune scritture lasciate dal Vasari testimoniano che il dipinto rappresenti Lisa Gherardini, cioè “Monna” Lisa. Ai tempi di Leonardo Monna è un diminutivo di “Madonna” che deriva dalla parola latina “Mea domina” che significa oggi “mia signora”. Lisa Gherardini non era che la moglie di Francesco del Giocondo – quindi la “Gioconda”. Fu proprio Leonardo a portare il famoso dipinto in Francia nel 1516, in occasione di uno dei suoi viaggi. Fu poi Francesco I ad acquistarlo, insieme ad altre opere del Da Vinci.
I primi anni del 1550 Leonardo gli dedica allo studio del volo e, in particolare, alla stesura del Trattato degli Uccelli, opera letteraria che inizialmente doveva essere divisa in quattro parti distinte. Leonardo non completerà mai la stesura del trattato sul volo. Nel 1505 ultimò il Codice sul Volo degli Uccelli, una magnifica raccolta di pensieri di Leonardo maturo allo studio del volo. È proprio nelle pagine di quest’opera che Leonardo progetta la sua macchina volante più evoluta: il Grande Nibbio.
Gli ultimi anni di Leonardo
Dopo un secondo soggiorno milanese, Leonardo parte nel 1517 per la Francia il cui sovrano di allora, Francesco I, uomo colto e amante dell’arte, onora Leonardo con il titolo di Premier peintre, architecte, et mecanicien du roi. Si dedica in questi anni di permanenza in Francia ai suoi studi e viene seguito da due fedeli allievi.
Leonardo da Vinci muore il 2 maggio 1519 ad Amboise all’età di 67 anni.
Dove si possono vedere le opere di Leonardo da Vinci
Purtroppo non sono molte le opere di Leonardo da Vinci che ci sono rimate, ma anche se poche sono tutti celeberrimi capolavori della storia dell’arte. Sono invece molto più quantitativi i disegni realizzati da Leonardo, opere che spesso sono esposte in occasioni di mostre ed eventi collegati o che celebrano Leonardo.
Il museo che conserva il maggior numero di dipinti di Leonardo da Vinci è il Louvre di Parigi tra cui la Gioconda, Vergine e il Bambino, la Belle Ferronnière (immagine in anteprima), il San Giovanni Battista e la Sant’Anna. A seguire, ci sono gli Uffizi, dove si ammirano l’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi e il Battesimo di Cristo. Quest’ultima opera è importantissima per la storia dell’arte perché qui Leonardo intervenne sul dipinto del Verrocchio, dipinto che quindi spicca per la partecipazione di due autori così importanti.

L’opera è databile 1508 – 1513 e conservata nel Museo del Louvre a Parigi
A Milano invece possono essere ammirate, l’Ultima Cena in Santa Maria delle Grazie e il Ritratto di musico alla Pinacoteca Ambrosiana. Sempre a Milano, il Museo della Scienza e della Tecnologia a lui intitolato, ospita decine di riproduzioni di macchine di Leonardo, la più grande esposizione permanente al mondo dedicata al genio del Rinascimento.
Alla Galleria Nazionale di Parma può essere ammirata la Testa di fanciulla, opera nota anche come la Scapiliata, opera incompiuta con una probabile datazione tra il 1492 e il 1501, mentre in Vaticano è conservato San Girolamo penitente, opera intrigante per la complessità e la notevole attenzione dell’autore all’anatomia, che testimonia il precoce interesse di Leonardo nella rappresentazione dei muscoli e delle ossa sotto pelle, e altri elementi anatomici ben definiti come tendini tesi a vista.
Fuori dai confini nazionali si trovano alcune delle opere più importanti di Leonardo tra cui in Polonia la Dama con l’ermellino al Museo Czartoryski di Cracovia, alla National Gallery di Londra una seconda versione della Vergine delle Rocce e il Cartone della sant’Anna, disegno che mostra tre generazioni della famiglia di Gesù. L’Hermitage di San Pietroburgo in Russia conserva la Madonna Benois e la Madonna Litta (attribuito a Leonardo), mentre a Washington si possono ammirare la Madonna Dreyfus e il Ritratto di Ginevra Benci. Infine, l’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera conserva la Madonna del Garofano, databile 1473, probabilmente una delle prime opere individuali di Leonardo.
Opere di Leonardo da Vinci in aste recenti
Quotazioni da record e aggiudicazioni incredibili; vedere un’opera di Leonardo in asta è un avvenimento che capita davvero di rado e che, quando accade, scatena delle incredibili gare al rialzo per aggiudicarsele. Non è da tutti partecipare, è chiaro.

Un piccolo disegno di soli 7 cm x 7 cm intitolato Testa di un orso è solo l’ultima opera di Leonardo battuta da Christie’s all’asta (leggi l’articolo Artness per approfondire). L’aggiudicazione la dice lunga sull’onde di interesse che provoca il nome di Leonardo, e non importa la dimensione dell’opera da aggiudicarsi. Testa di un orso fu venduta a luglio 2021 per £8.857.500.
Resta sconosciuta, al momento, l’identità dell’acquirente, una delle poche persone al mondo a possedere un’opera di Leonardo.

Aggiudicato da Christie’s a $450 milioni, è l’opera d’arte più costosa mai acquistata in asta da un privato.
Nel 2017, su la volta di Salvador Mundi, la cui storia pot-asta è stata trattata in un articolo su Artness (leggi qui l’approfondimento sulla straordinaria vendita del Salvador Mundi). Sta di fatto che l’opera, oggi attribuita a Leonardo, è la più costosa opera mai venduta all’asta acquistata da un privato: $450 milioni. Reso noto al pubblico solo nel 2011, il dipinto ha subito un importante restauro prima di essere esposto per la prima volta nell’ambito dell’esclusiva mostra “Leonardo da Vinci: Painter at the Court of Milan” alla National Gallery di Londra.
La storia di Leonardo è quella di un uomo che ha completamente rivoluzionato la pittura, l’ingegneria, le scienze e molti altri campi e che forse non conosciamo nemmeno a fondo, un uomo che merita di essere capito e raccontato, un genio universale e indiscusso, apprezzato da oltre 500 anni in tutto il mondo.
Immagine in anteprima
La Belle Ferronnière, Leonardo da Vinci
L’opera è databile al 1490-1497 circa ed è conservata al Musée du Louvre di Parigi