Fino al 19 novembre la città di Riyadh si trasforma in una galleria a cielo aperto, grazie ad oltre 190 installazioni di arte pubblica realizzate da alcuni dei più rinomati artisti sauditi e internazionali
La luce è l’elemento caratterizzante di questa particolare regione, l’Arabia Saudita, dominata dalla tradizione islamica iconoclasta. Se di giorno illumina caldamente le strade e riscalda i corpi dei propri cittadini, è soprattutto di notte che la capitale saudita suggella con essa il suo rapporto più speciale: esonda da ogni grattacielo, dai grandi schermi pubblicitari, dalle vetrine dei negozi, dai centri commerciali, per proiettarsi verso un futuro ricco di ottimismo e di opportunità.
E’ con questi presupposti che da qualche settimana il centro di Riyadh è teatro del Noor Riyadh (ovvero “luce” in arabo), il più importante festival internazionale di arte e luce. Dopo il successo della prima edizione, che si è tenuta lo scorso anno nelle capitale araba, l’evento torna arricchito di nuove spettacolari installazioni e di illuminazioni artistiche, distribuite in 40 sedi sparse per tutta la città fino al 19 novembre. Il festival, curato da Hervé Mikaeloff, Dorothy Di Stefano e Jumana Ghouth, riunisce le opere di oltre 130 artisti provenienti da tutto il mondo, alcuni anche di grande richiamo, come il collettivo teamLab, Daniel Buren, l’artista polacco-tedesca Alicja Kwade e lo scozzese Douglas Gordon, per offrire il miglior panorama di light art di sempre.

Quest’anno la rassegna si lega al tema “We dream of new horizons” (Noi sogniamo di nuovi orizzonti) e prevede un programma pubblico con oltre 500 attività, tra cui esperienze creative, conferenze, concerti di musica dal vivo, workshop, visite guidate e molto altro. Oltre a lanciare nuovi talenti locali, come nel caso di Muhannad Shono, uno dei più rinomati artisti arabi, che ha trasformato un intero edificio in un quartiere popolare di Riad inondandolo di luci e suoni, con questa rassegna l’Arabia Saudita intende dimostrare quanto sia attiva la regione saudita sia sul fronte economico che culturale.
Tra gli artisti che espongono i propri lavori di luce, anche diversi autori italiani, come Quiet Ensemble (rispettivamente Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli) che hanno presentato l’opera Vertical Horizon – la più grande installazione di luci e video del mondo, Fabio Volpi, che ha illuminato la facciata di un edificio nel distretto finanziario di Riad, lo studio MammasOnica, che ha realizzato una scultura luminosa led nel deserto.
Parallelamente al Festival, fino 4 febbraio 2023 ospiterà la mostra intitolata “From Spark to Spirit” (Dalla scintilla allo spirito), una rassegna interamente volta ad indagare il ruolo della luce nella società contemporanea. Curata da Neville Wakefield e Gaida AlMogren, l’esposizione è ospitata dal JAX 03 (un distretto di Riyadh, nel quartiere Ad-Diriyah), dove per oltre 3 mesi sarà il centro di numerosi studi d’artista (tra cui quello di Muhannad Shono, presente alla Biennale di Venezia 2022 nel padiglione dell’Arabia Saudita, con la scultura cinetica The teaching Tree).

L’esposizione si divide in tre sezioni distinte che alternano artisti locali e internazionali: nella sezione Technologies of Light verranno ospitare opere artigianali e di forte impatto percettivo come “Converting Light into Idea” di Lina Gazzaz e “Machine Dreams” di Refik Anadol; mentre nella sezione Architectonics of Light la luce diventa struttura modulare, come in “Hidden Order” di UVA (United Visual Artists), o cupola energetica come in “Hivemind” di Maryam Tariq.

“Per noi la priorità del festival è connetterci con la comunità di Ryiadh” ha detto l’architetto Khalid Al-Hazani, Riyadh Art Program Director del festival. “Nel 2021 abbiamo avuto più di 300 mila visitatori, molti dei quali famiglie che hanno esplorato circa 40 sedi sparse nei diversi quartieri. Anche quest’anno speriamo di avere un grosso impatto sulla vita e connettere le persone. Abbiamo 15mila studenti delle scolaresche e speriamo di arrivare a un totale di un milione per questa seconda edizione, con l’obiettivo di espanderci sempre di più”.
Ph. in evidenza The Garden Of Light, Charles Sandison, DQ, in Riyadh, Saudi Arabia on October 12, 2022 as part of the Noor Riyadh Festival 2022. Photo by Eliot Blondet/ABACAPRESS.COM