In un breve video di dieci minuti, la curatrice associata della sezione pittura rinascimentale della National Gallery di Londra, Emma Capron, ci spiega cosa ha contribuito a rendere il maestro del Rinascimento Jan van Eyck uno dei più influenti artisti di tutti i tempi. A Jan van Eyck va il merito di aver proposto un nuovo modo di interpretare la pittura, caratterizzata da visioni minuziosamente realistiche definite dalla prospettiva aerea.
Quello che è giunto a noi circa le origini di Jan van Eyck è ben poco: sappiamo che è nato nel 1390 e che proveniva da Maaseik, vicino a Maastricht, ed era di classe borghese. Sappiamo inoltre che era il secondo di quattro fratelli, Hubert, Lambert e Margareta, anch’essi pittori come lui, e che era un attento osservatore della realtà. Che formazione pittorica abbia ricevuto, tuttavia, non ci è dato saperlo e non sappiamo neanche che volto avesse, anche se si suppone che il “Ritratto di uomo” (1433) conservato oggi alla National Gallery di Londra sia un autoritratto.
Si ha notizia di Jan van Eyck per la prima volta soltanto nel 1422, mentre lavorava al Binnenhof dell’Aia come pittore di corte del conte Giovanni di Baviera-Straubing (1374-1425), sovrano d’Olanda. Dopo la morte del re, Van Eyck si trasferisce nei Paesi Bassi Meridionali dove diviene pittore ufficiale del duca di Borgogna Filippo il Buono (1396-1467). Sei anni più tardi viene inviato in Portogallo per dipingere quella che sarà la futura moglie del duca di Borgogna, Isabella del Portogallo.
Durante la sua proficua carriera, Jan van Eyck riceve numerose commissioni religiose e diversi incarichi di ritrarre nobili, cortigiani, uomini di chiesa provenienti da tutta Europa. Tra le sue opere più apprezzate e universalmente conosciute, ricordiamo il “Ritratto Arnolfini”, un un dipinto a olio su tavola realizzato dall’artista fiammingo nel 1434, ritraente due ricchi mercanti di Lucca.
Di seguito il video integrale sull’arte straordinaria di Jan van Eyck, a cura dell’esperta di pittura rinascimentale della National Gallery, Emma Capron: