Non tutti lo sanno, ma un buon tappeto annodato a mano può essere un grande investimento. Alla base di tutto deve esserci un’accurata scelta della qualità del materiale con cui il pezzo è stato creato e soprattutto un’attenta analisi sull’origine di provenienza. Poste queste basi, il valore del tappeto, una volta acquistato, può aumentare negli anni e diventare un vero e proprio patrimonio
Guida al tappeto persiano: storia, origini aree storiche di produzione della manufatto annodato più pregiato al mondo
Il tappeto persiano, o tappeto iraniano, è solitamente composto da un tessuto pesante e la sua produzione ha principalmente scopi utilitaristici e simbolici. Il luogo originale di produzione è l’Iran, storicamente chiamata Persia; qui la tessitura dei tappeti è una parte essenziale della cultura e dell’arte. Ogni zona di quella che viene definita la “cintura del tappeto” presenta varietà ed elaborazioni specifiche che riflettono la tradizione e la storia dei diversi popoli locali.

I tappeti persiani vengono citati per la prima volta dallo scrittore e filosofo greco Senofonte, nel suo libro “Anabasi”, descrivendoli, già a quei tempi, come oggetti preziosi, e degni di essere usati come doni diplomatici. Con il succedersi delle epoche e delle dinastie, le tecniche e le culture si mescolano, e così anche la produzione dei tappeti si evolve. Ad esempio, durante l’era safavide, nel XVI secolo, si tessevano tappeti tutt’ora famosi per i colori elaborati e il loro disegno artistico. Oggi, molti di questi esemplari sono visibili nei musei o appartenenti a famose collezioni private.
Un’altra tipologia di tappeti, tessuti in centri regionali come Tabriz, Kerman, Mashhad, Kashan, Esfahan, Na’in e Qom, è caratterizzata da particolari tecniche di tessitura e dall’uso di materiali, colori e motivi di alta qualità. Le manifatture cittadine di questi luoghi hanno svolto un ruolo storico importante nel rivitalizzare la tradizione della tessitura dei tappeti dopo i periodi di declino. A differenza dei grandi centri produttivi delle città, nei villaggi e nelle varie tribù iraniane si producono tappeti distinguibili per la loro lana fine, i colori accesi e i motivi tradizionali. I disegni solitamente sono più audaci e talvolta più grezzi, e, di fatti, vengono considerati i tappeti più autentici della Persia. I tappeti più conosciuti di questa linea di tradizione sono i Gabbeh.
A livello di materiale, nella maggior parte dei casi, il filo dei tappeti persiani è di lana di pecora, di diversa qualità a seconda della tosatura e lavorazione. C’è però da considerare che oggi, a causa della crescente domanda, molta della produzione utilizza lana importata, come la lana merino, proveniente dalla Nuova Zelanda. Nei tappeti moderni, invece, il fondamento delle trame è in cotone, perché questo può essere filato più strettamente della lana ed è più resistente alla tensione.
Per i tappeti di rappresentanza, invece, viene spesso adoperata la seta, materiale più pregiato e costoso, con il quale abitualmente si realizzano gli orditi, ma che può essere impiegato anche nella produzione del filo. Quest’ultimo può inoltre essere utilizzato per evidenziare elementi speciali del disegno. I tappeti di alta qualità di Kashan, Qum, Na’in e Esfahan, sono spesso realizzati interamente in seta, ma, data la minor resistenza del materiale alle sollecitazioni meccaniche, i manufatti ‘tutta seta’ sono spesso usati come arazzi o cuscini.
Infine, il processo di tintura prevede l’immersione del filato in un mordente in modo da renderlo suscettibile alle tinte. I coloranti, tradizionalmente ottenuti da insetti e piante, vengono aggiunti al mordente e il filo viene lasciato nella soluzione per un determinato periodo di tempo. Infine, viene fatto riemergere e lasciato ad asciugare, esponendolo all’aria e alla luce del sole.

Ora che abbiamo qualche nozione in più riguardo le origini e la realizzazione del tappeto persiano, come possiamo riconoscerne uno originale? Vediamolo insieme.
Come riconoscere un tappeto persiano autentico? Tre aspetti fondamentali da tenere d’occhio
Per capire se siamo di fronte a un tappetto persiano originale oppure a un fake, innanzitutto bisogna testarne la morbidezza provando a piegare un angolo del manufatto in entrambi i lati. Le imitazioni, realizzate con fibre sintetiche come il nylon, spesso risultano più rigide e più resistenti alla piegatura. Fate quindi questa banale prova: se il tappeto che vi stanno proponendo come persiano presenta un buon grado di morbidezza alla piegatura, allora ci sono ottime probabilità che si tratti di un originale!
In secondo luogo, per capire se il manufatto in esame è davvero un tappeto persiano puro e non una copia ben riuscita, è necessario valutarne l’altezza del vello, ovvero l’insieme dei fili del tappeto. Solitamente i filamenti, anche in base al livello di morbidezza che si vuole traferire al tappeto, vanno dai 4 ai 5 mm circa. Un test efficace per riconoscere la natura di un tappeto di ottima fattura, può essere utilizzare un dito per spostare i ciuffi di tessuto sulla superficie: se riuscite a vedere i singoli fili e i nodi, significa che il tappeto ha buone possibilità di essere originale. Inoltre, la presenza di rasature non omogenee del vello del tappeto sono sintomo di artigianalità, e quindi di autenticità.
In ultima istanza, per riconoscere un tappeto persiano autentico bisogna fare attenzione alla dicitura “fatta a mano” apposta su alcune stuoie. Sebbene si tratti di pezzi non realizzati meccanicamente, nella loro esecuzione mancano, tuttavia, della fase dell’annodatura, ovvero la fase che richiede maggiore cura e spesa di tempo, tassello fondamentale per catalogare un tappeto persiano. Queste imitazioni sono semplici tessuti composti da ordito e trama, imparagonabili con il valore, la bellezza e la tradizione di un tappeto annodato a mano.
Dove acquistare manufatti persiani originali e certificati
A chi possiamo affidarci per acquistare un manufatto originale, senza rischiare di venire truffati dal primo imbonitore turno? Per l’acquisto di un tappeto persiano autentico il consiglio è quello di rivolgersi a negozi di tappeti orientali, in grado di fornirvi certificati di garanzia e di provenienza dell’oggetto. I rivenditori autorizzati saranno ben predisposti a presentarvi tutte le certificazioni necessarie. In alternativa, se siete propensi a fare un investimento in tappeti orientali, è possibile affidarsi alle case d’asta specializzate. Cambi Case d’Aste, attraverso il proprio Dipartimento tappeti antichi, dal 2011 organizza con regolarità aste di tappeti antichi, in cui viene raccolta un’ampia scelta di stuoie, arazzi e passatoie di manifattura europea, di produzione orientale e medio orientale.
Spesso con lotti provenienti esclusivamente da collezioni e affidamenti privati, le aste di tappeti antichi offrono la possibilità di aggiudicarsi lotti rari e inediti, veri capolavori di produzione artigianale. I criteri di scelta e valutazione di questi manufatti preziosi, oltre quelli che riguardano la realizzazione come ricchezza di decorazioni e motivi, sono l’estetica, l’intensità del colore, lo stato conservativo, la rarità, l’originalità e la raffinatezza complessiva.