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Dallo scorso 17 febbraio il Museo Guggenheim di Bilbao incanta i propri visitatori con un’imponente installazione luminosa sospesa nell’atrio della nota istituzione spagnola: stiamo parlando della “Struttura al neon per la IX Triennale di Milano”, concepita da Lucio Fontana nel 1951 per la nona Triennale di Milano.

Un arabesco composto da decine di segmenti tubolari di cristallo con luce al neon bianca – sorretti da una serie di cavi in acciaio -, che si snodano per cento metri e fluttuano nel chiuso del contesto museale progettato da Frank O. Gehry, dando origine ad un gioco di luci e di prospettive di grande impatto visivo.

Già presentata al pubblico nel 2019, in occasione dell’esposizione “Lucio Fontana. On the treshold”, con la “Struttura al neon” l’artista italo-argentino intende concepire l’utilizzo di un mezzo espressivo del tutto inedito per il mondo dell’arte del tempo – la luce al neon per l’appunto -, come uno dei raggiungimenti tecnici più significativi del Movimento Spaziale, del quale ne diverrà l’autore più rappresentativo.

“Il neon creato per la IX Triennale di Milano del 1951 può essere senz’altro considerato una delle opere più rappresentative e iconiche di Lucio Fontana, esempio assoluto della sua dirompente creatività”, ha spiegato Paolo Laurini, presidente della Fondazione Lucio Fontana, sottolineando che “l’artista ha sempre avuto un rapporto speciale con gli architetti, che sentiva particolarmente vicini alla sua sensibilità spaziale. La grande naturalezza con cui l’installazione di Bilbao dialoga con l’affascinante struttura dell’architetto Gehry, offrendo visioni e prospettive suggestive ed inedite, ci fa pensare ad un’ideale continuazione di questo rapporto”.

Lucio Fontana (1899-1968) è considerato il padre dello Spazialismo. Fondato nel 1946 in Argentina con il cosiddetto “Manifesto Bianco” – oggi considerato il testo di riferimento del Movimento Spaziale -, con la sua ricerca Fontana oltrepassa i limiti tradizionali dell’idea di spazio pittorico, sino ad allora concepito come qualcosa di angusto e di “stagnante”, inserendo le dimensioni dello spazio e del tempo, per estendersi in una dimensione più vasta.

I celebri Tagli di Fontana sono esemplificativi di questo concetto, rappresentano in questo senso il superamento della bidimensionalità spaziale, un passaggio verso un universo parallelo e, al contempo, un invito per il fruitore ad indagare nuovi universi percettivi, anticipando quella che oggi conosciamo come arte aleatoria.

L’installazione di Lucio Fontana al Guggenheim di Bilbao resterà aperta al pubblico per i prossimi tre anni, fino al 2024, grazie alla cooperazione tra la Fondazione Lucio Fontana di Milano e il Museo basco.

Immagine in evidenza
Guggenheim Museum Bilbao, 2021
Struttura al neon per la IX Triennale di Milano, Lucio Fontana (1951). Tubo di cristallo con neon bianco
Courtesy Fondazione Lucio Fontana, Bilbao 2021


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