La data dell’asta è mercoledì 6 luglio e il dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea ha raccolto una prestigiosa raccolta di opere che riunisce i maggiori esponenti degli ultimi anni
Tra i vari grandi nomi che troviamo all’incanto dalla Casa d’aste genovese Cambi il prossimo mercoledì, 6 luglio spiccano sicuramente Hermann Nitsch, Maestro dell’Azionismo Viennese, recentemente scomparso, Hans Hartung, icona dell’astrazione lirica e del movimento informale europeo, Christo, esponente della Land art, e Bruno Munari, protagonista indiscusso dell’arte, design e grafica del XX secolo.

Sfogliando le pagine del catalogo si trovano rari capolavori, come la cera su gesso di Medardo Rosso, il Bambino ebreo, stimato 200.000 – 250.000 €. La scultura è una delle numerose teste di fanciullo che l’artista realizzò durante il suo soggiorno a Parigi. Il ritratto, compiuto alla fine del XIX secolo, viene attribuito a un discendente della famiglia von Rothschild, il piccolo Oscar Ruben, che a quel tempo poteva avere tre o quattro anni e che morirà suicida a ventuno. Il fatto che Medardo abbia eseguito più fusioni di questo soggetto, rispetto ad altri del periodo parigino, può essere letto come una sorta di sua identificazione con lo stereotipo dell’ebreo errante e la sua assenza di radici in qualche modo emarginante.
Proseguendo la nostra “passeggiata” tra i lotti, troviamo anche lavori più contemporanei e con costi più accessibili, come le composizioni firmate Agenore Fabbri, presentate con stime che partono dai 3.000 €. La sua arte è caratterizzata da un genere narrativo con evidenti caratteri espressionisti influenzati dalla plastica popolare, presenti in molti suoi lavori realizzati in Toscana. Il passaggio dalla terracotta costituì per Fabbri una vera e propria palestra che gli permise di apprendere a modellare materiali plastici senza dover sottomettere l’azione artistica alla tirannia dei costi di gestione dei metalli, oberati dagli oneri delle fusioni e delle saldature.
Tra i top lots dell’asta, troviamo un Rilievo di Getulio Alviani del ’64 (stima 120.000 – 180.000 €) e il “Missile” di Pino Pascali (stima 80.000 – 120.000 €), datati sempre ’64-’65.

Il primo, esponente dell’arte astratto-concreta, dagli anni Cinquanta inizia ricerche nell’ambito della dinamica della percezione, collaborando anche con il mondo industriale; gli articoli in vendita da Cambi appartengono proprio a questo periodo. Il secondo, invece, appartiene alla corrente artistica dell’arte povera e fa parte di una serie di bozze, provenienti dalla collezione privata di Sandro Lodolo per il Missile in lamiera, anch’esso conservato nella stessa collezione. L’opera, di sapore decisamente pop, è una critica sfrontata alla propaganda militare, in particolare alla corsa agli armamenti durante la Guerra Fredda e ai primi interventi militari americani in Vietnam.
Di grande interesse anche il collage firmato Christo, Running Fence (Project for Sonoma and Marine County, State of California), firmato, datato e intitolato in basso al centro (stima 70.000 – 90.000 €). Il disegno è un progetto per la realizzazione dell’omonima opera, installazione completata il 10 settembre 1976.
La vendita sarà suddivisa in due giornate: mercoledì 6 luglio si batterà la prima tornata, mentre giovedì 7 si concluderà la seconda ed ultima parte della vendita, contenente anche un nucleo di Fotografie d’autore.
Arte Moderna e Contemporanea
6 luglio 2022
Ore 15:00