Fino al 26 febbraio 2023 al Palazzo Blu di Pisa sono in mostra “I Macchiaioli”: una mostra-evento che ripercorre l’entusiasmante rivoluzione apportata dagli autori di macchia, che ha dato vita a una delle più originali avanguardie nell’Europa della seconda metà dell’Ottocento
La mostra “I Macchiaioli” in corso in questo periodo presso il Palazzo Blu di Pisa è una retrospettiva di oltre 120 opere, solitamente inaccessibili, provenienti da importanti istituzioni museali come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”, di Milano, la Galleria d’Arte Moderna – Musei di Genova Nervi e la Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Sull’arte dei macchiaioli molto si è detto e molto si è rappresentato, senza però mai riuscire a restituire appieno quella visibilità internazionale che le spetta. E questo soprattutto perché il confronto con l’Impressionismo francese, impostato come ineludibile dalla critica sin dai tempi di Roberto Longhi, ha fin qui impedito una lettura completa e autonoma della vicenda di questa importante corrente artistica. Oggi si è più propensi a stemperare la concezione franco-centrica della storia della pittura europea del XIX secolo e ad evidenziare con maggiore oggettività i nessi vitali del dialogo culturale tra i popoli che hanno contribuito all’evoluzione della civiltà europea.
In questo contesto la vicenda dei Macchiaioli assume una rilevanza ancora più interessante, così come la Toscana, terra di elezione per loro esperienza artistica. Questi pittori appaiono dunque per ciò che sono effettivamente stati, ovvero la chiave di un dialogo aperto, propositivo, onesto e audace con le più importanti comunità artistiche dell’Europa del tempo.
L’esposizione a Palazzo Blu, disponibile fino al 26 febbraio 2023, racconta l’avventura di un gruppo di giovani pittori progressisti, toscani e non, che – desiderosi di prendere le distanze dall’istituzione accademica nella quale si sono formati, sotto l’influenza di importanti maestri del Romanticismo come Giuseppe Bezzuoli e Francesco Hayez – giungono in breve tempo a scrivere una delle più poetiche e audaci pagine della storia dell’arte, non solo italiana.
Ed è proprio per via dei valori universali che la sottendono che l’arte dei Macchiaioli risulta così attuale, affascinando con la pienezza formale e poetica di straordinari capolavori – dalle Cucitrici di camicie rosse di Borrani a Il canto di uno stornello di Lega, alla Battaglia di Magenta di Fattori – indelebilmente impressi nella memoria collettiva. Lo sguardo intimo sulla realtà a loro contemporanea, la visione antieroica e profondamente umana che i Macchiaioli ebbero del Risorgimento hanno del resto incantato anche il mondo del Cinema, da Luchino Visconti a Martin Scorsese.
La mostra raccoglie le opere “chiave” di questo percorso allo scopo di cadenzare i diversi momenti della ricerca dei macchiaioli, il loro confrontarsi con altri artisti e con le diverse scuole pittoriche europee; i loro smarrimenti, la capacità di mettersi collettivamente in discussione e di sterzare, se necessario, il timone per proseguire sulla strada del progresso e della modernità senza abbandonare mai la via maestra della luce.