L’Essenziale, che costituisce o contiene l’essenza di una cosa. La seconda asta di vini di Pandolfini del 2022 si preannuncia uno degli eventi indimenticabili della stagione, con una selezione sceltissima di vini delle migliori cantine italiane e in particolar modo trentine. L’evento culminerà con una degustazione esclusiva del più importante cuvée dell’azienda trentina: il Giulio Ferrari
Nell’affascinante mondo enologico l’essenza non risiede solamente nel vino, ma anche nella convivialità con il quale viene consumato, uno status che Pandolfini desidera celebrare i prossimi 27-28 aprile con un partner d’eccezione, una delle aziende storiche che porta alto il nome e la qualità italiana nel mondo: Ferrari dei Fratelli Lunelli. Una prestigiosa joint venture che culminerà, nella mattinata del 27 aprile, con una degustazione esclusiva del più importante cuvée dell’azienda trentina: il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, l’unica bollicina italiana che può competere con le celebri maison della Champagne.
Un evento esclusivo riservato a 40 ospiti selezionati, stampa e pochi clienti, che vede la partecipazione del presidente e dell’enologo di Ferrari, Matteo Lunelli e Ruben Larentis, con l’avvocato Paolo Baracchino, noto giornalista e critico, come relatore e moderatore. La degustazione di Giulio Ferrari Riserva avrà luogo nel prestigioso Palazzo Remirez-Montalvo di Firenze, sarà seguita da un light lunch magistralmente preparato dall’Enoteca Pinchiorri, tre stelle Michelin.
L’asta di vini pregiati e da collezione prenderà il via nel pomeriggio del 27 aprile con i primi 7 lotti provenienti direttamente dalla cantina della casa madre Ferrari e proseguirà fino a conclusione della sessione con tutti vini italiani, tra cui un focus particolare sulla regione Toscana che presenta le più importanti etichette anche con grandissimi formati, come le Imperiali (bottiglie da 6 litri, n.d.r.) di Masseto delle annate 2007 e 1999, per le quali sono richiesti 6.500/13.000 euro (lotti 161 e 168), e annate leggendarie, come la Magnum di Sassicaia del 1985, valutata 2.500/5.000 euro (lotto 188), che ha ottenuto i migliori punteggi su tutte le classifiche internazionali del settore.
La mattina del 28 aprile si ripartirà dall’Italia con il Piemonte e i suoi maggiori produttori quali Gaja, Giacomo Conterno e Bartolo Mascarello, per proseguire con la vicina Francia e in particolare con la Champagne e i grandi nomi amati dal collezionismo internazionale: Bollinger, Selosse, Cristal, Salon, Krug e Dom Perignon tra cui anche una bottiglia della cuvée P3 annata 1985 stimato 1.700/3.400 euro (lotto 332). La sessione si chiuderà con i lotti provenienti dal resto del mondo come il Vega Sicilia e il Penfolds.
Nel pomeriggio la vendita rimane Oltralpe con selezioni dei vini universalmente più ricercati, ovvero quelli provenienti dal Bordeaux e dalla Borgogna tra cui casse aperte solo per questa vendita dagli esperti del dipartimento: di particolare interesse sono le confezioni da 12 bt di Château Lafite Rothschild e di Château Margaux entrambe del 2000, per la prima sono richiesti 7.000/14.000 euro (lotto 439), mentre l’altra è valutata a 6.000/12.000 euro (lotto 414).
Per la Borgogna anche una nutritissima selezione di lotti prestigiosi di Coche-Dury, Rousseau e Engel, tra cui un Corton-Charlemagne del 2005 a 2.500/6.000 euro (lotto 501) e una bottiglia Magnum di Clos-Vougeout del 2001 valutato 2.000/4.000 euro (lotto 513).
In catalogo a 30.000/60.000 euro anche una bottiglia del ricercatissimo Musigny del Domaine Leroy, annata 2008: un vino prodotto in poche centinaia di esemplari (lotto 527). A chiudere la due giorni d’asta una notevole collezione del Domaine de la Romanée Conti: su tutte una bottiglia di Romanée Conti del 1990 stimata a 15.000/30.000 euro (lotto 572).
Un appuntamento imperdibile per gli estimatori di vino, che ha tutte le carte in regola per diventare un evento eccezionale.