Il mondo delle case d’asta è un settore in costante evoluzione, la competizione tra i concorrenti in gioco aumenta e così anche i fatturati. Nel 2022, il mercato dell’arte in Italia è stato particolarmente attivo, registrando persino incrementi a doppia cifra
Secondo una recente ricerca di Artprice, il fatturato totale delle case d’asta italiane nel 2022 è stato di circa 1,2 miliardi di euro, un aumento del 7,8% rispetto all’anno precedente. Questo aumento è stato guidato soprattutto dalla crescente domanda per le opere d’arte moderna e contemporanea, che hanno rappresentato circa il 56% delle vendite totali.
Nello specifico Cambi è in testa alla classifica, seguito immediatamente da Pandolfini. Seguono poi Sotheby’s, risalito dalla sesta posizione e Bolaffi.
La somma complessiva dell’aggiudicato delle ventuno case d’asta monitorate è di € 395.065.249 rispetto ai 362.634.050 del 2921 (in cui comparivano 23 società totali). Un notevole incremento dovuto anche alla maggior predisposizione delle case d’asta alla digitalizzazione, che ha permesso ai big di ricevere offerte dalle più importanti piazze internazionali come Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Svizzera e Germania. In tal senso, l’utilizzo di siti efficienti e campagne pubblicitarie online ben strutturate fanno la differenza, soprattutto in termini di visibilità e raggiungimento di potenziali venditori e acquirenti.
Ottima annata anche per le operazioni straordinarie, ricordiamo l’acquisizione di Czerny’s da parte di Finarte, e le collaborazioni, Cambi con Crippa Numismatica per l’asta di febbraio da € 3.460.000.

Arte Moderna e Novecento i settori più richiesti
A trainare la crescita del mercato troviamo l’arte moderna e quella del Novecento: non è stato difficile assistere alla vendita di nomi come Morandi, Magritte o Fontana. Menzioniamo il top lot “Natura morta” di Giorgio Morandi, battuto per € 3.400.000 da Christie’s o “Peso e misure”, per € 1.212.500 da International Art Sale.
A seguire, i migliori dipartimenti in crescita, secondo le case d’asta stesse, risultano essere gioielli, orologi, numismatica e arte antica. Perdono invece appeal gli Nft, ricordiamo solo alcuni casi pionieristici come l’asta, organizzata da Cambi, “Dystopian Vision“, del 2021, e l’apertura, nel 2022, del dipartimento dedicato all’arte digitale da parte di Pandolfini.
Per quanto riguarda il futuro, questo sembrerebbe incerto, ma solo per chi non saprà adattarsi alle nuove tecnologie di ricerca, strumento fondamentale per le case d’asta sia nel momento dell’acquisizione di opere, sia nel momento delle aste. L’obiettivo è mantenere efficienti i settori in crescita: così Farsettiarte punta sull’Ottocento e sull’arte antica, Capitoliumart sui gioielli e antiquariato, Bertolami sui settori di nicchia.
La classifica degli scambi delle case d’asta nel 2022
CASE D’ASTA |
AGGIUDICATO 2022 |
AGGIUDICATO 2021 |
SETTORE A PIÙ ALTO AGGIUCATO |
Cambi |
€ 42.238.000 | € 36.590.000 | Design |
Pandolfini | € 39.125.000 | € 46.535.950 |
Gioielli e orologi |
Sotheby’s |
€ 38.600.000 | € 29.000.000 | Arte contemporanea |
Bolaffi |
€ 36.976.107 | € 36.009.466 |
Numismatica |
Meeting Art | € 35.000.000 | € 33.000.000 |
Arte moderna e contemporanea |
Il Ponte |
€ 33.510.174 | € 38.583.926 |
Arte moderna e contemporanea |
Finarte |
€ 28.250.000 | € 19.700.000 |
Arte moderna e contemporanea |
Wanennes |
€ 27.909.926 | € 24.741.916 | Gioielli e orologi |
Christie’s | € 19.984.785 | € 14.775.875 |
Arte moderna e contemporanea |
Farsettiarte |
€ 16.653.000 | € 12.000.000 |
Arte moderna |
Il Sole 24 Ore – Arteconomy