Il secondo approfondimento sul Castello Mackenzie, la prestigiosa sede della Casa d’Aste Cambi progettata dal geniale architetto Coppedè. Scopriamo i lati nascosti di questa antica dimora nobiliare, a pochi passi da Piazza Manin a Genova
Nel primo articolo dedicato alla sede di Cambi Casa d’Aste abbiamo scoperto la storia della nascita del Castello Mackenzie, partendo dal sogno di Evan Mackenzie e dal genio estroso di Gino Coppedè. Oggi esploreremo invece gli interni dell’edificio: i vani più interessanti sono l’atrio d’onore, la biblioteca e la Cappella.
Castello Mackenzie: l’atrio d’onore
L’atrio è senza dubbio l’ambiente più articolato del Castello. L’arredo è costituito da una copia della statua di Venere, da un gigantesco camino, da alti cancelli in ferro battuto ed un trono a tre sedute in marmo: alle pareti sono visibili i resti dei disegni a tempera a soggetto storico, opera di Carlo Coppedè, che rappresentavano la famiglia Mackenzie.
La biblioteca
La biblioteca, suddivisa su due piani collegati tra di essi con una scala a chiocciola in legno, ospitava la vasta collezione del Mackenzie. Molto famosa la preziosa raccolta Dantesca della famiglia, costituita da oltre mille volumi e donata dalla figlia di Evan alla città di Genova. Questa era collocata nella camera dantesca all’interno della torre ed oggi è visibile alla Biblioteca Berio.
La cappella
La cappella in stile gotico, posta in un vano esterno al primo piano dell’edificio, ospita alcune delle opere più belle del Castello quali l’organo a canne, due copie dal Beato Angelico (Annunciazione e Resurrezione), stalli lignei di fabbricazione de “La Casa Artistica” dei Coppedè e vetrate robbiane.
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Interni del Castello Mackenzie di Genova ph. courtesy Cambi