Dal 15 luglio al 20 febbraio 2022 gli spazi del Pirelli HangarBicocca di Milano ospiteranno “Breath Ghosts Blind”, la mostra personale di Maurizio Cattelan per commemorare l’attentato terroristico al World Trade Center di New York che, nel 2021, fermò l’America e il mondo intero
A vent’anni di distanza dalla tragica vicenda che mise in ginocchio gli Stati Uniti e tutto il mondo occidentale, e dopo il ritiro dalle scene artistiche (l’ultima esposizione milanese risale al 2011), Maurizio Cattelan torna per svegliare le coscienze con la mostra personale prodotta da Pirelli HangarBicocca, “Breath Ghosts Blind”.
Un progetto espositivo, a cura di Roberta Tenconi e Vicente Todolí, concepito come un percorso all’interno del ciclo della vita, dalla nascita fino alla morte, che mette in scena la realtà anche nei suoi aspetti più crudi e drammatici.
Sono soltanto tre le opere che compongono la mostra di Cattelan nei solenni spazi dell’HangarBicocca: Breath, Ghosts – già allestita in occasione della Biennale di Venezia del 1997 – e Blind, per l’appunto. Tre opere monumentali per creare un’esperienza immersiva attraverso gli aspetti più intimi e significativi dell’essenza umana, restituita tramite sentimenti antitetici come l’amore e la sofferenza.
«Il lavoro di Maurizio Cattelan trasforma una storia o un sentimento in un’esperienza visiva e spaziale. Per la mostra in Pirelli HangarBicocca l’artista ha tramutato l’intera architettura del museo in una dimensione psicologica: in sintonia con la sequenza e la natura dei tre ambienti espositivi – le Navate, la Piazza e il Cubo – le opere si presentano come i capitoli di un film o gli atti di una pièce teatrale, divenendo un unicum» ha dichiarato Vicente Todolí, Direttore Artistico di Pirelli HangarBicocca e co-curatore della mostra.
Il percorso espositivo si apre con “Breath”, che cattura subito lo sguardo dello spettatore grazie al sapiente gioco di luci ad opera di Pasquale Mari. Si tratta di una scultura dal forte potere evocativo in realizzata in candido marmo di Carrara, rappresentante un uomo che dorme in posizione fetale insieme a un cane. Entrambe le figure sono distese a terra, disposte una di fronte all’altra. Chi siano e cosa raffigurino non è dato saperlo, l’interpretazione finale è lasciata allo spettatore, anche se osservando attentamente è possibile scorgere la fisionomia dell’artista padovano: un autoritratto?

Le navate del Pirelli HangarBicocca ospitano invece “Ghost”, una rivisitazione dell’opera presentata all’Arsenale di Venezia in occasione della 47esima e della 54esima Biennale, con i rispettivi titoli “Tourists” (1997) e “Others” (2011). L’installazione include migliaia di piccioni in tassidermia, che scrutano silenziosamente lo spettatore mimetizzandosi nella penombra dell’architettura circostante. La comunità di piccioni ricorda una delle scene cult del cinema d’autore, “Gli Uccelli” di Alfred Hitchcock (1963), in cui i volatili, vittime storiche della crudeltà dell’uomo, diventano improvvisamente spietati e calcolatori carnefici. A significare che la fine è incombente.

L’ultimo lavoro di Cattelan prende vita nel Cubo del Pirelli HangarBicocca, accogliendo il pubblico come un déjàvu. “Blind”, un monolite in resina nera attraversato dalla sagoma di un aeroplano nella sua sommità. Il riferimento è evidente: l’opera si ispira al tragico attacco terroristico di al Qaeda che l’11 settembre del 2001 si è abbattuto sul World Trade Center di New York. Una rappresentazione tanto forte e diretta, da scuotere gli animi ancora oggi, a distanza di vent’anni dall’accaduto, rimasta inespressa nella mente dell’artista per diversi anni.

Solo nel 2017 Cattelan aveva avanzato la proposta all’allora capo curatore del Guggenheim Museum di New York di installare negli spazi del noto museo di arte moderna e contemporanea, una mostra che ricordasse il crollo del Torri Gemelle. In quella occasione la curatrice si era mostrata scettica, in quanto “l’idea di manifestare visivamente il trauma dell’11 settembre sembrava troppo emotivamente tesa, forse anche tossica, in particolare a New York City solo 16 anni dopo gli attacchi terroristici”. Maurizio Cattelan attendeva solo la giusta occasione per dare impulso al suo progetto; così, intuendo la possibilità di poterne estendere il significato anche alla pandemia mondiale, la circostanza è arrivata.
Nell’intervista in catalogo ai curatori della mostra milanese, Todolí e Tenconi, Cattelan descrive “Blind” come “un’opera sul dolore e la sua dimensione sociale, è lì per mostrare la fragilità di una società in cui la solitudine e l’egoismo sono in aumento”.
Alla domanda circa la scelta di esporre per la prima volta un’opera ispirata all’attentato dell’11 settembre in Italia, l’artista ha così risposto: “Certe immagini (e certi oggetti) hanno un incredibile potere simbolico; sono così cariche che assumono un significato più ampio e diventano evocative di tante cose, non solo di quell’evento. E così raggiungere una certa distanza, non solo nello spazio ma nel tempo, diventa un passo necessario per ricordare”.
In anteprima
Maurizio Cattelan Ghosts, 2021 Veduta dell’installazione al Pirelli HangarBicocca, Milano2021
Courtesy Maurizio Cattelan e Pirelli HangarBicocca, Milano
Ph. Agostino Osio