Il direttore del dipartimento d’arte orientale, Dario Mottola, ci trasporta in un tempo lontano grazie a 5 top lots che saranno presenti nel catalogo Fine Chinese Works of Art di Cambi
La moda dell’esotismo raggiunge l’Italia alla fine del XVI secolo, e dall’Ottocento iniziano a formarsi le prime vere collezioni asiatiche. L’arte orientale da sempre affascina l’occhio dell’uomo per il suo mistero e per la sua componente eterea: è un’arte portatrice di storie lontane, di favole esotiche che risvegliano la nostra immaginazione.
Insieme all’esperto Dario Mottola, scopriamo i 5 top lots che saranno presenti nell’asta Fine Chinese Works of Art il prossimo 23 febbraio, nella sede milanese di Cambi.
L’oggetto più particolare dell’intero catalogo è una rara figura in bronzo di Guanyin (lotto n. 196), che ha la particolarità di avere una misura notevole: è infatti alta 92 cm. È una scultura Ming parzialmente dorata con tracce di policromia del XV-XVI secolo e, a giudicare dalle dimensioni, proviene sicuramente da un tempio.
Sempre della stessa collezione, nel catalogo è presente un bronzo Ming del XVI secolo raffigurante Buddha Sakyamuni con una doratura straordinaria al mercurio (lotto n. 187). Per questo bellissimo oggetto ci sono ottime aspettative di aggiudicazione.
Buddha incoronato in porcellana
Una bellissima figura di Buddha in porcellana (lotto n.116), che imita un bronzo dorato utilizzando un oro fantastico e dei punti decorati… è un oggetto molto raro, speciale anche perché raffigura il Buddha in piedi, un’iconografia insolita e mai vista sul mercato italiano.
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