fbpx

Al via, da domani 23 aprile, la Biennale Arte 2022, la 59° Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, edizione curata da Cecilia Alemani, non prima donna in assoluto a curare l’evento, ma prima donna italiana alla guida della grande mostra di arte contemporanea.

La grande mostra internazionale che dà il via alla Biennale di quest’anno è suddivisa tra le Corderie dell’Arsenale e il Padiglione Centrale ai Giardini e coinvolge decine di Padiglioni Nazionali sparsi nei Giardini e all’Arsenale. Non solo grandi mostre, ma anche piccole “capsule del tempo”, come le definisce Cecilia Alemani, micro mostre dedicate alle donne e alle artiste delle avanguardie del ‘900, spesso rimaste nell’ombra nonostante il loro talento.

Non c’è alcun dubbio che l’edizione 2022 della Biennale rappresenti un grande ritratto della scena artistica contemporanea – un ambiente di certo non consolatorio, che nasce in un momento storico atto a sollevare quesiti, aprire la strada alla molteplicità dei significati. E anche i numeri sono da record nonostante l’edizione sia stata preparata quasi completamente da remoto attraverso riunioni a distanza: 213 artiste e artisti provenienti da 58 nazioni diverse, 180 le prime partecipazioni, 1.433 opere esposte e 80 nuove produzioni.

Anish Kapoor, Void Pavilion V, 6x6x12m, legno, cemento e pigmento ©Anish Kapoor. All rights reserved SIAE, 2021

“Il latte dei sogni”,  l’evocativo titolo della 59° edizione della Biennale, porta una marcata impronta femminile e ha alcuni ingredienti diversi dalle edizioni passate; in un momento storico in cui la stessa esistenza della specie umana è minacciata, la Biennale tratta temi come la fluidità di genere, la definizione di umano, rapporto tra l’essere umano, terra e tecnologia, la metamorfosi del corpo, ma anche alcuni fondamentali quesiti: quali sono le responsabilità che noi umani abbiamo nei confronti del Pianeta Terra e dei nostri simili e come sarebbe il Pianeta Terra senza gli umani?
Il titolo della Biennale 2022 ,”Il latte dei sogni”, come dicevamo particolarmente evocativo, è preso in prestito da Leonora Carlington, importante artista surrealista la cui poetica esprime appieno la possibilità di inventarsi e reinventarsi, cambiare e trasformarsi grazie all’immaginazione, in un mondo surreale, onirico.

Anish Kapoor, visione e sensibilità

Tra gli eventi più attesi vi è sicuramente la mostra firmata Anish Kapoor, l’artista anglo-indiano tra i più influenti tra gli artisti a noi contemporanei. La mostra, che coinvolge due sedi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia e il Palazzo Manfrin nel sestiere di Cannaregio, avrà un grande carattere retrospettivo e presenterà i momenti chiave della carriera di Anish Kapoor accanto ad una nuova collezione di lavori recenti e inediti dell’artista.

Fondata sull’interazione tra scienza e arte, la mostra si snoda tra Palazzo Manfrin, sede scelta per esporre opere di grandi dimensioni che sfuggono a ogni definizione tradizionale e le Gallerie dell’Accademia che ospitano una grande rassegna retrospettiva in cui la materialità del mondo visibile viene osservata attraverso opere che trascendono la loro oggettività e sollecitano lo spettatore a interagire emotivamente.
È la serie di opere Vantablack create usando “il super nero” la protagonista della mostra alle Gallerie dell’Accademia, opere in cui viene usato un particolare tipo di colore nero creato con microscopiche particelle di carbonio che assorbe 99,96% di luce. Il risultato? Opere in cui è difficile percepire la profondità e la differenza tra pieno e vuoto – tema ricorrente nell’opera di Kapoor.

Cielo, inferno, terra e mare, opere specchiate e installazioni dilatano gli spazi e suggeriscono una ridefinizione dei confini tra corpo, edificio ed essere. L’intera opera di Kapoor, grazie alle ricerche dell’artista sul colore, luce e profondità, si pone in un originale dialogo – su piano ideale e concettuale – con i principi della pittura rinascimentale veneta, in particolare con la pittura di Giovanni Bellini, di Giorgione e di Tiziano, di Veronese e di Tintoretto. Il percorso espositivo è suggestivo, inquietante, assorbe ed estende gli spazi trasformandoli in luoghi magici – andando oltre l’esposizione di oggetti, di sculture e di dipinti.

Anish Kapoor, Diana Blackened Reddened, 2021. Olio su tela, 244 x 183cm ©Anish Kapoor. All rights reserved SIAE, 2021

Parlando della sua mostra, Anish Kapoor afferma:
È un grande onore essere invitato a confrontarmi con le collezioni delle Gallerie dell’Accademia di Venezia; forse una delle più belle collezioni di pittura classica di tutto il mondo. Tutta l’arte deve sempre confrontarsi con ciò che è accaduto prima. Le Gallerie dell’Accademia rappresentano una sfida meravigliosa e stupefacente. Sento un profondo legame con Venezia, è l’architettura e la sua vocazione per l’arte contemporanea.

Il Palazzo Manfrin, nel sestiere di Cannaregio, è inoltre oggetto di un radicale progetto di restauro guidato dall’architetto Giulia Foscari, diventerà anche la sede della Fondazione artistica voluta dallo stesso Kapoor a Venezia. Il percorso espositivo, curato da Taco Dibbits, Direttore del Rijksmuseum di Amsterdam, comprende 60 opere e rimarrà disponibile al pubblico fino al 9 ottobre 2022.

Immagine in evidenza:
Anish Kapoor, Shooting Into the Corner, 2008-2009. Dimensioni variabili © Anish Kapoor. All rights reserved SIAE, 2021



Artness
Se questo articolo ti è piaciuto o lo hai ritenuto interessante,
iscriviti alla nostra newsletter gratuita!

Rimani aggiornato con le tendenze del mercato dell’arte italiano e internazionale

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts




Artness è un progetto di Thetis SRL
Ufficio operativo: Via Oliveti, 110 Centro Direzionale Olidor 54100 Massa (MS) Tel. +39 0585 091214 P.IVA 01020100457
Sede commerciale: Via Mengoni, 4 20121 Milano (MI) Tel. +39 02 40741330
E-mail: info@artness.it


Privacy Policy | Cookie Policy